Portiamo il nome di cristiani eppure quante volte ci scopriamo in contraddizione per le scelte che facciamo, preferendo chiuderci dentro le nostre momentanee e passeggere sicurezze. L'uomo è talmente attaccato alle proprie vedute che risponde con la violenza a tutto ciò che denuncia la sua vanità. Ponendosi come assoluto, condanna chi denuncia le sue certezze nelle quali si chiude. La morte di Cristo non è il verdetto di un Dio vendicatore bensì è un crimine umano. Gesù risponde all'invito del Padre datore d'amore facendo del suo gesto l'occasione di un dono totale. Se il cristiano vive con decisione la propria fede deve sapere che l'opposizione alle sue scelte è un fatto normale come lo fu per il Signore. Inoltre è chiamato a proclamare Dio come Dio d'amore e di pace, e a manifestare al mondo l'unica via possibile di salvezza che è Cristo.